Scegli il tuo detective preferito! (Cossu Marco, Rivarola, Parodi, Steri.......)

Jhonny James 

di Marco Cossu

Il mio dective è un investigatore commissario, si chiama  Jhonny James, vive e lavora a Miami, soleggiata città della Florida, negli Stati Uniti.
È  un uomo di 37 anni, alto 1,85,  magro, con una particolare cicatrice sulla guancia destra che gli dà un’ aria da vero duro, ma in realtà è una persona molto allegra.
È un po’ goffo, così alto e magro, con il sigaro in bocca, infatti questo è una delle sue principali abitudini.
Ha un tic che fa un po’ ridere: si tocca in continuazione il ciuffo, quando è nervoso, quindi praticamente sempre perché Jhonny è un tipo nevrastenico.
Per questo motivo lavora da solo, senza aiutanti; non sarebbe facile stargli vicino mentre cerca di risolvere i casi che gli vengono assegnati.
Per lo più si tratta di omicidi, quindi è sempre fuori per le indagini, altrimenti lo troviamo nel suo studio al commissariato, vestito con camicia sgargiante, pantaloni lunghi, scarpe da ginnastica e il suo cappello marrone con fascia nera, stile borsalino.
Ho già detto che è un tipo nervoso, lo si capisce anche da come parla, cioè velocemente, a volte non si capisce quello che dice, e poi usa sempre l’ espressione “per bacco!”, soprattutto quando risolve i casi.
Il suo metodo d’indagine sembra un po’ confusionario, in realtà sa per certo quello che dice e quello che fa, ma la gente rimane un po’ incuriosita da questo questo strano personaggio.

Alcuni pensano di poterlo facilmente fregare ma in realtà non è mai così,… con il suo modo di interrogare bizzarro, parlando veloce, tra sé e sé, in maniera nervosa, alla fine risolve tutti i casi, anche quelli più difficili.


Jack

di Giulia Rivarola

Si chiamava Jack, era unuomo tutto d’un pezzo, aveva i capelli neri, leggermente mossi, modellati con il gel, gli occhi parevano di ghiaccio, chiari e vitrei, senza espressione, il viso era squadrato.
Era alto circa 1,90 e aveva le spalle larghe come un campione di nuoto.
Sulla nuca aveva sempre un cappello color vinaccia che gli copriva il volto appena accennava a muoversi.
Indossava un soprabito marrone che arrivava fino alle scarpe di pelle opaca.
Dentro il taschino interno del soprabito teneva sempre una penna d’argento e un block notes che utilizzava per prendere appunti e annotare i sospetti per non correre il rischio di dimenticarsene.

Era un uomo semplice, abitudinario che non riusciva mai a intraprendere qualcosa di nuovo se non nel lavoro, dove metteva in gioco ogni giorno la sua vita...


Brown

di Gabriele Parodi

Era un uomo molto riservato, indossava un impermeabile nero come pece, osservava la scena del crimine in silenzio come se stesse guardando un film; il nero gli donava sulla sua pelle cadaverica, la falda del capello gli copriva gli occhi, ma spuntava un naso un po’ troppo lungo con un paio  di baffi marroni e le labbra screpolate dal freddo d’inverno .
I suoi baffi, quando capiva qualcosa e la segnava sul taccuino, si muovevano da sinistra a destra  ed emettendo un verso simile ad un gemito come per dire: "mmmmmmmmmmh non potrebbe essere che così".
Aveva il corpo d’ un atleta, con i muscoli ben definiti e le spalle larghe, mentre egli fissava la scena del crimine ne approfittai per curiosare fra i suoi appunti e  mi accorsi che erano scritti in inglese, allora mi domandai che nome potesse avere e glielo domandai.  Lui mi rispose:  "Brown, Brown è il mio nome"


Matthew Forest

di Matteo Steri


Il mio investigatore è un uomo di 29 anni, corporatura media ed altezza di  1,88 mt. Una caratteristica fisica che lo contraddistingue è una lunga cicatrice sul sopracciglio sinistro, ferita che si è provocato quando aveva circa 4 anni. Non ha particolari abitudini, tranne quella di temperare le matite ogni qualvolta entra nel suo ufficio. La sua voce è molto bassa, quasi rauca. Le principali caratteristiche del suo carattere sono la serietà nelle situazioni disagevoli e poco vantaggiose, mentre è allegro ed ottimista quando è rilassato. Porta sempre una maglietta blu con su scritto "RUN & RUN", dei jeans sbiaditi e delle scarpe da ginnastica. Ricopre il ruolo professionale di detective, abita negli Stati Uniti d'America, nello stato della Florida nella città di Miami. Con lui c'è sempre il suo fedele, inseparabile compagno ed aiutante Rex, un grosso cane meticcio, intelligente e giocherellone, fra di loro c'è una grande intesa, un'amicizia costruita giorno dopo giorno e consolidata da molto tempo. Il suo ufficio è a Miami Beach, un luogo di vacanza, dove può accadere di tutto. Il suo modo di indagare è semplice ma dettagliato, esegue abitualmente un sopralluogo nel luogo in cui è accaduto il fatto, cerca e reperta le prove, interroga i testimoni in modo educato ma diretto, il suo nome è... Forest, Matthew Forest, soprannominato anche Matt.


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Il Drago Rumenta

Onomatopee: TADANNNNNN